Pagine

sabato 2 marzo 2013

LEONARDO FAVIO - cinema, impegno e canzone popolare







Leonardo Favio è stato una grande protagonista della cultura argentina,  scomparso da poco, novembre 2012, ha lasciato una filmografia e un repertorio di canzoni che sono diventate di riferimento per le generazioni successive.


Il corto, qui proposto con sottotitoli in italiano, è di una bellezza folgorante. E' un inno all'amicizia, una riflessione sulle classi sociali, sui rapporti di potere, sull'essere bambini ma soprattutto sa di cinema, quello vero. Spero porti il suo piccolo contributo a far conoscere l'opera di questo grande artista argentino, cantante, attore e cineasta, qui in Italia. Segue il corto un ricordo-aneddoto del regista, tradotto (approssimativamente) dallo spagnolo, l'originale in lingua è linkabile al termine dell'articolo.
Buona visione.








EL AMIGO SECONDO LEONARDO FAVIO

  
"Non potete neanche immaginare quanta gratitudine ho per i ragazzi  de La nave de los sueños per aver recuperato il mio corto". 
Visibilmente emozionato, il maestro Leonardo Favio era presente alla proiezione del suo unico cortometraggio EL AMIGO filmato nel 1960 e considerato perduto per decenni. Dopo un lunghe ricerche La nave de los sueños recupera l'opera perduta e organizza un incontro nella Biblioteca National per celebrare il ritrovamento. 


Questo corto nasce come un impegno che mi ero preso con quella che era a quei tempi la mia compagna, perche' io tutte le mattine le dicevo che andavo a studiare cinema con Torre Nilsson.
 E a dire il vero le dicevo questo per non essere piantato, avevo paura che mi lasciasse per qualche intellettuale o qualche tipo del cinema.
 E me ne andavo al bar dell'angolo, prendevo un caffe' con il latte, leggevo il giornale e alle due me ne tornavo. Ero d'accordo con Babsy (Torre Nilsson) che se lei gli avesse chiesto qualcosa, lui gli avrebbe detto che si, tutte le mattine andavo a studiare il cinema con lui.
 Fino a che arrivò il momento che non potei più mentirle perché mi domandò quando avrei iniziato a girare.
E allora come potei, alla svelta, girai questo corto. La fortuna fu che proprio grazie quell'esperienza con El amigo mi afferro' la passione per questa professione, e una volta che ti prende ti resta attaccata addosso tutta la vita.

Per tantissimo tempo, piu' di trent'anni, del corto non si seppe piu' nulla. Per me era ormai perduto, e fu recuperato grazie al lavoro e all'amore dei ragazzi de La nave de los sueños, mi chiamarono un giorno e mi dissero: abbiamo il tuo corto.
Me lo portarono sul set dove stavo lavorando al mio nuovo film Aniceto. E io non sapevo se rallegrarmene, se piangere, se ridere… Dopo tutto questo tempo mi credevo libero dai sensi di colpa (ndt per averlo perduto) ma me lo portarono e me ne presi cura.
Fu molto difficile, perche' come sapete a quei tempi non esistevano tutte le possibilita' che oggi offre il video, che e' un tesoro che appartiene alle nuove generazioni.
 Noi non avevamo quella fortuna. In quell'epoca le uniche possibilita' che avevo era filare in 16mm o in 35mm… Ci caricavamo con un mucchio di roba pesantissima, era veramente difficile.
In mezza giornata filmai quel corto, e tra le persone che vi presero parte, c'era nel ruolo di protagonista il mio amico Oscar Orlegui, che era un bambino, mio fratello minore Horacio e molti amici di gioventù. Una cosa simpatica di questo corto è che fu girato nel parco dei divertimenti dove conoscevo tutti da molto tempo prima.
 Quel parco dove io crebbi si chiamava Parque Japonés e stava dove ora c'è l'hotel Sheraton… Era un posto immenso, magico.
Il corto lo realizzai con un paio di bobine che mi prestò Torre Nilsson… A dirla tutta me le prestò un po' forzatamente, perché mi alzai la mattina molto presto, andai al laboratorio Agfa e gli dissi che mi mandava Babsy (Torre Nilsson) a rimediare due bobine. Quello me le diede e me ne andai.
 Quella settimana poi incontrai Babsy che mi disse: " Mi sta bene che giri il tuo corto però la prossima volta che ti serve qualcosa chiedila a me".

Questo corto di 11 minuti, che precede "Cronica de un nino solo", segnò l'inizio di una delle carriere cinematografiche più prestigiose del paese.
Una volta terminato il corto fu proiettato a Mar del Plata e lo stesso Torre Nilsson si complimentò.  Anche Leonardo Favio fu contento del risultato: "Mi sembrava che Fellini fosse un salame paragonato a me", ricorda.

traduzione da:
La Nave de los sueños recupera el primer corto de Leonardo Favio 



Nessun commento:

Posta un commento