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lunedì 26 agosto 2013

ZONKER E IL CIELO STELLATO. In ricordo di Enzo Baldoni.



"È tornato. È tornato il momento di partire. Da un po' di tempo la solita vocina insistente tra la panza e la coratella mi ripeteva: 'Baghdad! Baghdad! Baghdad!'. Ho dovuto cedere". 





"Come sempre, quando si prepara un viaggio importante, cominciano a grandinare le coincidenze. E chissà quanto sono segni e quanto le provochiamo noi. Ancora una volta, prima di una partenza, mi sono sdraiato sotto le stelle, nella Romagna dei miei nonni e della mia infanzia, in cima a Monte Bora, sulla terra notturna ancora calda del sole di luglio. La terra, sotto, mi riscaldava il corpo. La brezza, sopra, lo rinfrescava. Lucciole, profumo di fieno tagliato, il canto di milioni di grilli. È qui che da piccolo studiavo spagnolo su un libro trovato in soffitta. È qui, davanti a un piatto di tagliatelle, che tre anni fa si è fatta sentire la solita vocina che ripeteva: 'Colombia, Colombia, Colombia!'". 

"Si è parlato molto di morte in questi giorni: della morte serena di Zio Carlo, filosofo e yogi, che forse sapeva la data del suo trapasso. Guardando il cielo stellato ho pensato che magari morirò anch'io in Mesopotamia, e che non me ne importa un baffo, tutto fa parte di un gigantesco divertente minestrone cosmico, e tanto vale affidarsi al vento, a questa brezza fresca da occidente e al tepore della Terra che mi riscalda il culo. L'indispensabile culo che, finora, mi ha sempre accompagnato".

(estratto dal blog di Enzo Baldoni, Bloghdad, del 24-7-2004)

Enzo Baldoni, pubblicitario, giornalista freelance, avido lettore e traduttore di fumetti (da lì il nickname Zonker con il quale si firmava nel web) ma soprattutto viaggiatore instancabile, venne rapito in Iraq il 21 agosto 2004 da un'organizzazione fondamentalista islamica. Dopo un ultimatum allo stato italiano per il ritiro delle truppe dal territorio iracheno fu giustiziato presumibilmente in data 26 agosto.



Mi sento legato a Enzo Baldoni da un profondo "sentire comune", la forza delle sue parole, l'ironia garbata, la sua allegra inguaribile sbruffonaggine sono acqua fresca per un assetato.
Conservo da tanti anni un trafiletto de La Repubblica che riporta alcuni stralci dal blog di Enzo e mi è capitato sovente di leggerlo agli amici e di commuovermi ogni volta ritrovandovi quella percezione di chi si prepara, in costume da eroe fumettistico, ad una nuova esaltante avventura in mondi magici.
E tutto per poi tornare alla sua cara terra, fra le braccia di chi lo ama e raccontare, raccontare storie meravigliose.







Per saperne di più consiglio:

dove potete leggere fra le altre cose Tutto BLOGHDAD in pdf